Caro vita, Cgil, Cisl e Uil: chiesto incontro urgente con Regione Lazio, servono soluzioni tempestive

Un incontro urgente per trovare soluzioni tempestive e tamponare gli effetti devastanti che i costi dell’energia e il peso dell’inflazione stanno producendo su famiglie e imprese. Lo chiedono alla Regione Lazio i segretari generali di Cgil Cisl e Uil regionali in una lettera indirizzata a Daniele Leodori, assessore alla Programmazione Economica, al Bilancio, Demanio e Patrimonio, Rapporti Istituzionali, Rapporti con il Consiglio Regionale, Accordi di Programma e Conferenza di Servizi, a Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start – Up e Innovazione e al Capo Gabinetto Andrea Napoletano.

“La crisi impatta pesantemente non solo sulle imprese ma anche su individui e famiglie – scrivono Michele Azzola, Enrico Coppotelli e Alberto Civica -. Nel mese di luglio i redditi medi di quadri, impiegati, operai e pensionati del Lazio, calcolati sulla base annuale della variazione, risultavano ridotti nella capacità di acquisto per valori economici che oscillano tra 1.200 e 2.500 euro. La crescita dei costi energetici e dell’inflazione sta colpendo i prezzi di beni alimentari e di primo consumo riducendo sensibilmente la capacità di spesa aggiuntiva dei redditi sotto i 40mila euro lordi annui. Una quota sempre maggiore dei redditi è infatti assorbita da spese fisse in larga parte incomprimibili (mutui, affitti, bollette, spese sanitarie e scolastiche, carburanti) che impegnano una quota sempre maggiore dei redditi disponibili mentre la riduzione reale del valore di salari e stipendi tende a collocarsi ben oltre il pur alto valore dell’inflazione”.

“La crescita delle spese fisse, inoltre, tende a ridurre sensibilmente la capacità di consumo aggiuntivo di persone e famiglie, incidendo pesantemente sulla nostra struttura commerciale e artigianale già in difficoltà per la crescita dei costi energetici, situazione che rischia di determinare, analogamente a quanto avvenuto con il Covid 19, una pesante riduzione dell’occupazione e delle attività imprenditoriali in quei settori che troppo spesso restano statisticamente irrilevanti ma che incidono gravemente sulla fascia più debole economicamente e con meno diritti della popolazione lavorativa del Lazio. Vi sono poi situazioni, individuali e famigliari, – precisano – che al di là del reddito, presentano specifiche difficoltà rispetto ai costi energetici, difficoltà dovute a condizioni estreme di carattere sanitario o di welfare su cui è necessario intervenire con tempestive soluzioni di sostegno economico analogamente a quanto avvenuto per i residenti in case Ater. Per questi motivi – concludono – chiediamo un incontro urgente”.