“Un bracciante agricolo, di 50 anni, di origine indiana, che dormiva in un container all’interno di un’azienda agricola, è morto ieri sera. Bruciato vivo a causa di una stufa malfunzionante, o meglio, a causa di un sistema che tende a considerare i lavoratori come un’attrezzatura da utilizzare fino allo sfinimento e poi riporre in un container”.
Così, in una nota, il segretario generale della Flai Cgil di Roma e del Lazio Giuseppe Cappucci e il segretario generale della Flai Cgil Frosinone e Latina Stefano Morea. “Confidiamo che si faccia piena luce sulle condizioni di lavoro e di vita del lavoratore e, soprattutto, che in questa storia non venga dimenticato l’altro lavoratore coinvolto – continuano – È fondamentale infatti dare risposte certe, anche dal punto di vista delle condizioni alloggiative, che oltre alle esigenze legate al trasporto sono tra le misure previste anche dalla legge contro lo sfruttamento lavorativo della Regione Lazio”, conclude il sindacato.