Roma: Cgil, non disperdere esperienza Locanda dei Girasoli

“È di questi giorni l’annuncio che la Locanda dei Girasoli chiuderà, vittima degli effetti della pandemia sul settore e delle conseguenti restrizioni per il settore del ristorazione”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio. “Dopo 22 anni di attività – aggiunge – l’esperienza di lavoro e inclusione della trattoria di via Sulpici al Quadraro chiude dunque i battenti e i ragazzi con disabilità che in questi lunghi anni hanno costruito la loro professionalità con passione e dedizione rischiano di entrare nell’immenso bacino di persone disoccupate e in cerca di lavoro”.

“Per le persone con disabilità – continua la nota – si tratta di una ricerca ancora più frustrante e difficile. Lo abbiamo già denunciato nelle scorse settimane in un’iniziativa di confronto organizzata con associazioni e utenti e con la Regione Lazio sul tema delle difficoltà dell’accesso al lavoro per queste persone. Una situazione drammatica anche nel resto del Paese, dove, secondo i dati pre-pandemia del 2018, oltre un milione di persone con disabilità risultano iscritte nelle liste speciali dei centri dell’impiego e risulta occupato il solo 35,7 per cento delle persone con limitazioni contro il 57,4 per cento di persone senza limitazioni; in Europa il tasso medio di occupazione di persone con disabilità supera il 50 per cento”.

“Nel Lazio, secondo i dati del 2020, sono iscritte alle liste speciali 78.110 persona, a Roma 55.791: numeri che non rappresentano la totalità di quanti effettivamente vorrebbero accedere al mondo del lavoro e hanno perso la motivazione e la speranza. In questo quadro già drammatico vanno aggiunti tutti coloro che a causa del Covid perderanno l’occupazione faticosamente e miracolosamente conquistata. Un’esperienza come quella della Locanda dei Girasoli rappresenta un esempio da replicare e da non disperdere. Occorre trasferire la location, come era anche nei progetti della Regione Lazio di due anni fa dopo il sostegno economico elargito dall’Arsial, e trovare nel territorio romano una struttura che possa accogliere i ragazzi dei ‘Girasoli’ allargando la formazione ad altri in un circuito virtuoso di trasmissione di esperienze operata coinvolgendo gli stessi ragazzi della Locanda”.

“E ancora poter utilizzare le competenze conquistate negli anni dai ragazzi per preparare pasti e distribuirli a Roma alle famiglie e alle persone che vivono situazioni di fragilità economica e sociale o che sono costretti a una domiciliarità forzata, condizioni acuitesi in questi anni con la pandemia. Si possono mettere in condivisione tante altre proposte e ipotesi per mettere a valore la conoscenza e le abilità raggiunte in 22 anni di lavoro. Consapevoli che esista una sensibilità e disponibilità nell’attuale giunta capitolina, ci aspettiamo un confronto sul merito della vicenda specifica della Locanda che sia l’inizio di un percorso costruttivo sulla più generale problematica del lavoro a Roma per le persone con disabilità. Questa fase rappresenta un’occasione unica per investimenti in formazione e lavoro da tradurre, finalmente, in concreta occupazione per le persone con disabilità”, conclude il sindacato