Bonus psicologico, lettera a Zingaretti. Cgil: logica tecnicamente impropria

La Cgil Roma e Lazio scrive una lettera al Presidente Regione Lazio Zingaretti in merito alla recente misura del ‘Bonus/voucher psicologico’ con uno stanziamento di 2,5 milioni di auro “da utilizzare presso strutture pubbliche del Lazio, coinvolgendo la rete degli psicologi e degli psichiatri”. In base alla lettera della Cgil “la logica del bonus appare, in ambito nazionale come in ambito regionale, fuorviante e tecnicamente impropria”. I Segretari Generali CGIL Roma e Lazio FP CGIL Roma e Lazio Michele Azzola e Giancarlo Cenciarelli scrivono a Zingaretti:

“Onorevole Presidente, la Pandemia da Covid 19 ha cambiato tutto: l’economia mondiale, la gestione della salute, le relazioni personali, l’uso del corpo, distanziato e coperto nei più importanti tratti somatici e comunicativi. Il sorriso si intuisce ormai solo dagli occhi da quando le mascherine sono uno strumento imprescindibile per convivere in sicurezza. A questo si aggiunge la paura di una malattia non ancora totalmente gestita farmacologicamente, se non in senso preventivo grazie ai vaccini”.

E ancora, “Tutto è cambiato nell’equilibrio psicofisico individuale e il cambiamento coatto ha fatto emergere con più forza vecchie e nuove forme di disagio. Sono aumentati in maniera esponenziale i disturbi psicologici dell’età evolutiva, le depressioni, gli stati ansiosi, le dipendenze patologiche, i tentativi di suicidio e i disturbi del comportamento alimentare insieme alle nuove problematiche e patologie da Disturbo Post-traumatico da Stress, correlate anche alla frammentazione dei contesti di socializzazione per bambini, adolescenti, donne maggiormente vittime di violenza domestica e soggetti fragili. Ma non sono solo i fragili ad accusare le conseguenze psicologiche della pandemia. L’aumento dei suicidi in soggetti considerati psicologicamente equilibrati ci ricorda come, ad esempio, le condizioni economiche possano influire sull’assetto psicologico e far emergere quel senso di vuoto e disperazione che non trova soluzioni nel conforto della relazione con gli altri e nella socialità oggi limitate dal sussistere della pandemia, così da non favorire più comportamenti resilienti e in qualche modo riparativi.

Lo dimostrano le tante ricerche scientifiche, svolte durante la pandemia, che rilevano l’aumento delle problematiche psicologiche e/o psichiatriche, come la diffusione e l’incidenza del disagio, proprio in fasce di popolazione che apparivano indenni da fragilità e non abituate a rivolgersi a professionisti della salute mentale. Per questo, dopo la recente cancellazione in Legge di bilancio dell’emendamento che destinava 50 milioni di Euro al cosiddetto Bonus psicologico, è apparsa significativa la Sua presa di posizione sull’istituzione del Bonus/voucher psicologico attraverso uno stanziamento di 2,5 milioni di Euro da utilizzare presso strutture pubbliche del Lazio, coinvolgendo la rete degli psicologi e degli psichiatri. Finalmente è sembrata riconosciuta l’importanza di implementare i percorsi di prevenzione, sostegno e cura nell’ambito della salute mentale pubblica”.

Tuttavia proseguono i segretari, “la logica del bonus appare, in ambito nazionale come in ambito regionale, fuorviante e tecnicamente impropria. Non bisogna infatti sottacere la cronica carenza di professionisti strutturati e dedicati ai percorsi di prevenzione e cura psicologica nei Servizi della Regione Lazio, servizi ormai depauperati di personale per insufficienza di adeguate politiche relative al turn-over di una generazione che ha garantito e in parte garantisce ancora, nella Regione Lazio come in tutta Italia, Servizi pubblici per la cura psichica, lavoro d’equipe, multiprofessionalità degli interventi, ascolto e decodifica della domanda legata alla sofferenza psichica, integrazione dei saperi e delle conoscenze di tutte le professionalità. Le professionalità infatti vanno intese globalmente come necessarie e integrate nel processo di cura, pur con le diverse modalità operative e metodologiche in cui il processo di cura psichica stesso si manifesta e si declina.

Lo stanziamento di fondi previsto, onorevole Presidente, potrà essere occasione importante se prenderà le distanze dalla logica del Bonus e se realmente potrà integrare in maniera innovativa i percorsi riparativi e di cura già definiti per legge e attivare assunzioni per tali percorsi, con una attenzione primariamente rivolta alla valenza pubblica degli interventi che dovranno configurarsi come interventi di sistema, non limitati nel tempo che possano garantire l’accesso al Servizio pubblico dando modo di accedere alle cure indifferentemente dal reddito e tipologia di problematica”.

Riteniamo che “andrebbe posta particolare attenzione alla questione dell’utilizzo dei fondi previsti (2 milioni e mezzo di Euro) finalizzandola, come già indicato, alla gestione totalmente pubblica con reclutamento di professionisti specializzati nel disagio post-traumatico e post-pandemico e organizzati in percorsi dedicati all’interno delle Asl con interventi mirati ad abbattere le liste d’attesa ed ampliare la platea degli utenti. Per concludere, qualsiasi forma di finanziamento pubblico che manifesti attenzione al disagio psichico e al diritto alla cura psicologica, rappresenta per la CGIL Roma e Lazio e per la FP CGIL Roma e Lazio una importante forma di valore sociale verso le persone, verso la democrazia e verso gli operatori tutti che rappresentiamo a tal fine è importante che si concretizzi con azioni che mirino al potenziamento ed efficientamento del Servizio Pubblico.”