Nella legge di bilancio della Regione Lazio “il Fondo per la riduzione per la pressione fiscale” passa dai 344 milioni del 2020 ai 130 milioni per il 2021. Il fondo, nel 2020, ha reso possibile per quasi 2 milioni di persone, con reddito al di sotto dei 35mila euro lordi, l’esenzione dal pagamento della parte regionale di Irpef e Irap e del bollo auto.
Alla Regione Lazio chiediamo che si aumentino le risorse del fondo e che in ogni caso siano stanziate per sterilizzare gli effetti dell’addizionale Irpef per chi guadagna meno di 35mila euro e di correggere una scelta sbagliata che va addirittura in controtendenza rispetto al Governo, che le tasse ai redditi più bassi si accinge a tagliarle, seppur in maniera insufficiente perché vengono premiati maggiormente i redditi medio alti.
Il fisco è proprio uno dei temi principali dello sciopero generale del 16 dicembre perché non possiamo perdere l’occasione per sostenere maggiormente i redditi da lavoro e da pensione. Un sostegno che deve avvenire sia a livello nazionale che locale.
Ricordiamo, inoltre, che il Lazio e Roma hanno le aliquote regionali e comunali più alte d’Italia e in particolare quella comunale non prevede nessuna forma di progressività: il risultato è che lavoratore residente a Roma con un reddito di 25 mila euro annui paga 320 euro di addizionali in più all’anno rispetto a un lavoratore di Milano con lo stesso reddito.
Assieme al rifinanziamento del fondo, all’audizione del 13 dicembre, proporremo anche di rivedere le aliquote dell’Irpef regionale con l’obiettivo di portare il primo scaglione, ossia chi percepisce redditi fino a 28mila euro, da 1,73% a 1,23%, che il minimo stabilito per legge.
Una scelta necessaria e doverosa anche alla luce dell’uscita dal commissariamento della sanità laziale, che fa venire meno la necessità di dover continuare ad applicare addizionali aggiuntive.
Ci aspettiamo che dalla discussione con la Regione Lazio esca fuori una legge di bilancio differente, che garantisca una maggiore progressività e una minore pressione fiscale per le fasce più deboli.