Disuguaglianze e disagio sociale: Cgil e rete sociale discutono sul futuro

È analizzando il libro Le sette Rome. La capitale delle disuguaglianze raccontata in 29 mappe, con l’autore Salvatore Monni, che si è svolto, in streaming, l’incontro “(Ri)costruire il futuro” per contrastare povertà, disuguaglianze e disagio sociale promosso dalla Cgil di Roma e del Lazio. Un’analisi su vecchie e nuove povertà che hanno origini molteplici e diverse e che la pandemia ha in molti casi amplificato in altri evidenziato, coinvolgendo gruppi sociali che si sentivano protetti.

 

“Sette città, sette Rome, un numero che torna come un destino – ha spiegato Monni -. La città storica, colma di testimonianze artistiche, architettoniche e archeologiche; la città ricca, che unisce quartieri benestanti anche lontani fra loro; la città dell’automobile, disposta lungo i principali assi di viabilità di scorrimento veloce; la città-campagna, che si estende su ciò che resta dell’Agro romano; la città compatta, dei quartieri residenziali intensivi costruiti negli anni dell’espansione post-bellica; e infine la città del disagio, dove si trova gran parte dei complessi di case popolari circondati da periferici quartieri abusivi, e la più sfuggente, sebbene diffusa, città degli invisibili”.

La drammaticità dei numeri, ha raccontato la Cgil, dimostra che le diseguaglianze sono trasversali, hanno rotto gli argini municipali e lo spettro della povertà convive anche in quelle famiglie dove c’è una persona che lavora.

Da gennaio a oggi, secondo i dati Inps, ci sono state circa 32mila richieste di disoccupazione e 350mila richieste di sostegno al reddito per lavoratori dipendenti e indennità una tantum per lavoratori autonomi nonché un aumento consistente di richieste di Reddito di Cittadinanza e Reddito d’Emergenza.

 

“Una capitale delle disuguaglianze, perché le sette città mappate nel libro non fanno che portare alla luce in maniera ancora più marcata una realtà fatta di disparità economiche e sociali fortissime, sulle quali la pandemia ha inciso pesantemente, esasperando il disagio delle aree più fragili: non è un caso che il virus si diffonda maggiormente nelle zone popolari del quadrante est della città, intorno e soprattutto fuori dal Gra, dove i residenti crescono e le difficoltà socio-economiche sono maggiori, o che l’impatto più devastante sia quello sulla «città degli invisibili», a causa delle difficili condizioni igieniche, della mancanza di spazi adeguati al distanziamento, di tipologie occupazionali spesso manuali e poco adatte al lavoro agile, della necessità di muoversi col trasporto pubblico”.

A confrontarsi sui temi come, la casa, il trasporto pubblico, la sanità e i servizi sociali i ricercatori di “Mappa Roma” e tutte quelle realtà che, oltre alla Cgil regionale, hanno avuto un ruolo di primo piano nel sostenere le famiglie e le persone durante il periodo pandemico come le “Acli”, la “Caritas”, la “Comunità Sant’Egidio”, l'”Alleanza contro la povertà”, il “Forum Terzo Settore”, la “Rete dei Numeri Pari”, l’Ordine degli assistenti sociali insieme allo Spi Cgil.

A moderare l’incontro Natale Di Cola, segretario Cgil Roma e Lazio. Ha preso parte anche il segretario generale Cgil Roma e Lazio Michele Azzola. “La pandemia – ha detto – ha fatto da acceleratore facendo esplodere le contraddizioni che erano già presenti nel nostro Paese. Tutti noi abbiamo sentito slogan retorici ma purtroppo devo dire che l’immagine che stiamo dimostrando non è quella di ‘andrà tutto bene’. Si deve invertire la rotta e tutte le Istituzioni sono chiamate a farlo perché le armi a disposizioni ci sono”.
16 giugno 2021
(Fonte: Agenzia Nova)