“Sette città, sette Rome, un numero che torna come un destino – ha spiegato Monni -. La città storica, colma di testimonianze artistiche, architettoniche e archeologiche; la città ricca, che unisce quartieri benestanti anche lontani fra loro; la città dell’automobile, disposta lungo i principali assi di viabilità di scorrimento veloce; la città-campagna, che si estende su ciò che resta dell’Agro romano; la città compatta, dei quartieri residenziali intensivi costruiti negli anni dell’espansione post-bellica; e infine la città del disagio, dove si trova gran parte dei complessi di case popolari circondati da periferici quartieri abusivi, e la più sfuggente, sebbene diffusa, città degli invisibili”.
La drammaticità dei numeri, ha raccontato la Cgil, dimostra che le diseguaglianze sono trasversali, hanno rotto gli argini municipali e lo spettro della povertà convive anche in quelle famiglie dove c’è una persona che lavora.
“Una capitale delle disuguaglianze, perché le sette città mappate nel libro non fanno che portare alla luce in maniera ancora più marcata una realtà fatta di disparità economiche e sociali fortissime, sulle quali la pandemia ha inciso pesantemente, esasperando il disagio delle aree più fragili: non è un caso che il virus si diffonda maggiormente nelle zone popolari del quadrante est della città, intorno e soprattutto fuori dal Gra, dove i residenti crescono e le difficoltà socio-economiche sono maggiori, o che l’impatto più devastante sia quello sulla «città degli invisibili», a causa delle difficili condizioni igieniche, della mancanza di spazi adeguati al distanziamento, di tipologie occupazionali spesso manuali e poco adatte al lavoro agile, della necessità di muoversi col trasporto pubblico”.
A confrontarsi sui temi come, la casa, il trasporto pubblico, la sanità e i servizi sociali i ricercatori di “Mappa Roma” e tutte quelle realtà che, oltre alla Cgil regionale, hanno avuto un ruolo di primo piano nel sostenere le famiglie e le persone durante il periodo pandemico come le “Acli”, la “Caritas”, la “Comunità Sant’Egidio”, l'”Alleanza contro la povertà”, il “Forum Terzo Settore”, la “Rete dei Numeri Pari”, l’Ordine degli assistenti sociali insieme allo Spi Cgil.