“L’atteso avviso pubblico per l’avviamento al lavoro delle persone con disabilità nel Lazio, pubblicato il 15 dicembre scorso a distanza di due anni dal precedente, prevede, a oggi, 79 posti all’interno della regione. Un numero inaccettabile, un’offesa alla dignità delle persone”. Lo dice la Cgil di Roma e del Lazio.
“Dal 18 al 29 gennaio prossimi tantissime persone iscritte nelle liste dei centri per l’impiego della Regione Lazio invieranno le loro domande per lo 0,07% di possibilità. Una percentuale irrisoria che mobilita le aspettative e le speranze di migliaia di persone”.
“L’elenco dei posti disponibili si riferisce alle scoperture degli enti pubblici alla data del 31/12/2019. Il divario tra la domanda e l’offerta resta enorme, basta osservare i dati del SILD del Lazio fermi al 2018 (quindi prima della crisi pandemica): al 31/12/2018 risultavano iscritti ai Centri dell’Impiego della Regione 103.817 persone con disabilità, nella sola Roma 82.691. Questi dati non tengono conto delle persone in cerca di lavoro e non iscritti al Collocamento mirato: un esercito di scoraggiati in continua espansione”.
“Nel Lazio 15mila posti che dovrebbero essere destinati ai disabili risultano ancora scoperti. La crisi pandemica ha senz’altro aggravato questo stato di necessità, colpendo le fasce più deboli e rimettendo in discussione il diritto al lavoro come un diritto residuale o, peggio, un merito da conquistare ad alto prezzo competitivo, laddove le fasce più fragili non lo sono per definizione”.
“Chiediamo che gli avviamenti al lavoro, così come previsto dal bando stesso, possano essere aumentati. Ci aspettiamo che le forze politiche, e soprattutto le istituzioni pubbliche e private, a partire dai grandi enti pubblici come il Comune di Roma, inaugurino finalmente politiche per l’occupazione delle persone con disabilità”.
14 gennaio 2020