La questione dei 270 lavoratori di Roma multiservizi e delle Ati (associazione temporanea di imprese) dell’appalto Ama per la raccolta dei rifiuti alle Utenze non domestiche (Und) è finita oggi al centro di un tavolo in cui si sono confrontate le organizzazioni sindacali e l’amministrazione capitolina. I 270 lavoratori sono a rischio licenziamento a causa della mancata proroga dell’appalto, nonostante il parere favorevole dell’Assemblea capitolina in questo senso, visto che Roma multiservizi e le Ati hanno deciso di abbandonare l’appalto. A oggi, a quanto riferito dai sindacati, sono state recapitate già 80 lettere di licenziamento con decorrenza dal 14 maggio. Nell’incontro di oggi a cui hanno preso parte il direttore generale del Campidoglio Franco Giampaoletti e la delegata del sindaco ai Rifiuti Valeria Allegro, i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Roma, la Fiadel e rappresentanti di Ama, Multiservizi ha confermato la sua volontà di lasciare l’appalto, il Campidoglio invece ha preso tempo per valutare se sia possibile percorrere una delle proposte avanzate dai sindacati. Lo hanno spiegato, in un’assemblea pubblica in piazza del Campidoglio, i sindacalisti a un centinaio di lavoratori in presidio.
“Oggi dovrebbe uscire una norma di governo che sposta di altri tre mesi i licenziamenti – ha detto Natale Di Cola, della segreteria della Cgil di Roma e del Lazio – quindi anche il Comune di Roma non potrà permettere i licenziamenti. Finalmente c’è stato un confronto, il Campidoglio ha capito l’importanza della partita – ha aggiunto -. Ama vuole internalizzare il servizio e pensa di spostare 300 persone da altri municipi sulle Utenze non domestiche, in questo modo non potranno garantire altri servizi per cui i cittadini romani pagano le tasse. Questo il Comune di Roma lo ha capito grazie alla nostra determinazione e ha concesso un nuovo incontro a breve. Noi abbiamo ribadito che il termine ultimo è il 14 maggio, perché sono già arrivati alcuni licenziamenti”. Tre le richieste avanzate dai sindacati: “internalizzazione dei 270 lavoratori, anche perché ne servirebbero altri 500 per tenere la città pulita – sottolinea Di Cola -, blocco o almeno sospensione dei licenziamenti e, in caso di un reale calo della produttività, attivazione degli ammortizzatori sociali che non sono la soluzione – precisa il sindacalista -, né devono essere un modo per prendere tempo”. Un nuovo incontro è in programma per domani sera con la speranza di arrivare a una soluzione entro giovedì mattina.
(Fonte Agenzia Nova) Roma, 12 mag