“L’ emergenza sanitaria dovuta al contagio da covid-19 e la conseguente crisi economica ha aumentato le disuguaglianze sociali, economiche, geografiche, di genere e alle povertà già conosciute se ne sono aggiunte di nuove. Parliamo di un precariato diffuso, uno stato di disoccupazione crescente e di lungo termine per partite IVA, lavoratori autonomi, artigiani. Se a questa tragedia umana e sociale aggiungiamo il peso dei ritardi nel pagamento degli ammortizzatori sociali ci troviamo di fronte a migliaia di persone che si sono trovate dall’oggi al domani nell’impossibilità di mettere insieme il pranzo con la cena, pagare un affitto e le bollette”. A lanciare l’allarme, in una nota, le segreterie di Cgil Roma Lazio, Cisl Roma Capitale e Rieti e Uil Lazio che, in videoconferenza, hanno raccolto le sollecitazioni dei segretari responsabili dei territori e dei dirigenti sindacali delle categorie dei pensionati e della funzione pubblica.
“Gli interventi economici della Protezione Civile e della Regione Lazio per l’acquisto di generi alimentari e farmaci hanno scontato l’incapacità della politica di governare la burocrazia, con conseguente insostenibile allungamento dei tempi di risposta generando così ulteriori disuguaglianze e discriminazioni nell’emergenza povertà. L’attuale situazione ha quindi drammaticamente evidenziato tutti i limiti e le fragilità del nostro sistema di welfare, delle politiche sociali e per l’inclusione. Il welfare locale va quindi totalmente ripensato alla luce di quanto sta avvenendo e alle nuove regole di distanziamento sociale.
Auspichiamo che questa tragedia sia almeno l’occasione per ripensare un nuovo welfare in senso davvero generativo e solidale, capace di ridurre gli squilibri sociali e, partendo dagli ultimi, sappia rimettere al centro la persona, le sue necessità e i suoi diritti.
E’ necessario rilanciare una nuova stagione di concertazione in tutti i distretti e con i comuni capofila per dare risposte concrete a bisogni primari. Purtroppo dobbiamo registrare da parte di alcune amministrazioni locali, il tentativo, nemmeno troppo celato, di procedere in totale autonomia sulle scelte dei servizi rivolti a persone e famiglie in difficoltà, cercando la facile via della disintermediazione dei rapporti fra sindacato e cittadinanza. Crediamo invece, al contrario, che proprio in questi tempi il Paese, i cittadini, le famiglie, i lavoratori, i pensionati, i giovani, abbiano bisogno di un rinnovato coinvolgimento delle parti sociali. Se qualcuno pensa che ci lasceremo mettere all’angolo, ha sbagliato indirizzo”.