E’ stato siglato l’accordo tra la Regione Lazio e i sindacati Filcams-Cgil Roma Lazio, Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti e Uil Tucs Roma e Lazio per i lavoratori del settore commercio. Se il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri non lo prevedesse, la Regione Lazio si è impegnata a emanare un’ordinanza per ridurre l’orario di apertura dei supermercati.
“Si è tenuta ieri sera la videoconferenza di aggiornamento del confronto con la Regione Lazio e le associazioni datoriali convocato, in riscontro alle comunicazioni di Filcams – Fisascat – Uiltucs Roma e Lazio, per affrontare le criticità connesse alle condizioni di sicurezza e di lavoro degli addetti del commercio nel Lazio. Alla riunione, coordinata dal vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori, hanno partecipato l’assessore al Lavoro Claudio Di Berardino e l’assessore Sviluppo economico, commercio e attività produttive Paolo Orneli”. Erano presenti inoltre i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio e i rappresentanti di Lega Coop, Confcommercio e Federdistribuzione per le associazioni datoriali.
In particolare, la Regione ha affermato la necessità di una verifica del testo ufficiale del Dpcm in corso di pubblicazione che potrebbe prevedere limitazioni degli orari di apertura per tutto il territorio nazionale impegnandosi da subito, “nell’ipotesi in cui il Dpcm non contenesse misure specifiche e di maggior tutela in questo senso ad emanare, oggi 17 marzo, un’ordinanza ad hoc che entrerebbe in vigore il 18 marzo – connessa all’emergenza in corso e che si inserirà nel solco delle altre recentemente disposte per contenere e contrastare la diffusione del Covid-19 – che prevederà: dal lunedì al sabato la chiusura obbligatoria di tutte le attività di vendita di generi alimentari (e contestuale fine del servizio per tutti i lavoratori diretti e indiretti) entro le ore 19; la domenica la chiusura obbligatoria di tutte le attività di vendita di generi alimentari (e contestuale fine del servizio per tutti i lavoratori diretti e indiretti) entro le ore 15″.
Nel corso del confronto, le associazioni datoriali, in particolar modo Federdistribuzione, hanno espresso le loro riserve rispetto all’ipotesi di chiusura anticipata nella giornata di domenica, mentre i sindacati hanno “ricordato la ratio e le ragioni che unitariamente e a tutti i livelli – a partire dalle comunicazioni inviate al presidente del Consiglio dei ministri dalle Federazioni nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs – ci avevano spinto a chiedere il contenimento degli orari di apertura e la chiusura domenicale