“Questo è il primo sciopero generale di Roma, non c’era mai stato. Ci scusiamo per i disagi ma bloccheremo la città sperando che stavolta possa servire a far aprire gli occhi all’amministrazione”. Queste le parole stamattina di Alberto Civica, segretario generale della Uil di Roma e del Lazio durante la conferenza stampa in Campidoglio.
“Non condividiamo – ha proseguito Civica – le soluzioni portate a Roma da Livorno, abbiamo comunque accettato il confronto e fatto accordi a partire da Atac, noi non siamo cambiati ma forse lo è l’amministrazione”. “Ho sentito dire da un assessore che questo è uno sciopero politico: sì, lo è, ed è nato il primo ottobre quando hanno mandato la Polizia a forzare un presidio di lavoratori formato prevalentemente da donne, con un intervento chiaramente chiesto dal Comune di Roma, come confermato pubblicamente dal questore e dal capo della Polizia, ma nessuno ci ha ancora detto chi lo ha richiesto”, ha concluso il sindacalista della Uil.
Anche Natale Di Cola, della segreteria generale della Cgil di Roma e Lazio, ha ricordato il difficile rapporto con la giunta Raggi: “Quando abbiamo incontrato la sindaca in passato ci è stato raccontato che le aziende rimarranno pubbliche e non saranno liquidate, poi però abbiamo capito che qualcuno non diceva la verità: Ama ha cambiato Cda per l’ennesima volta ed è stata decisa la liquidazione di Roma metropolitane. Evidentemente il dipartimento Partecipate ha deciso di privatizzare le municipalizzate capitoline facendole morire”.
“Nell’amministrazione capitolina – ha proseguito – 5mila persone sono andate in pensione e sono state sostituite, nelle partecipate invece sono andati in pensione in 4mila, ma non una persona è stata assunta. Non c’è alcun progetto di rilancio: non abbiamo neanche potuto dire di no perché non ci è stato proposto nulla. Questo sciopero sarà uno sciopero per Roma. Anche le associazioni dei consumatori sosteranno questo sciopero perché i servizi non sono all’altezza. Non c’è un progetto sul ciclo dei rifiuti, sulla mobilità né sull’amministrazione. È ora di dire basta e mettere un freno al degrado di questa città”.”Da tanto non sentiamo la sindaca, ma vorremmo chiarire una cosa: la liquidazione significa che una società chiude, non può significare un’altra cosa”, ha concluso Di Cola.
21 ottobre 2019