“Sarà un’importante manifestazione quella di domani, 8 giugno, per chiedere a gran voce di tornare a investire nei servizi pubblici, nel lavoro, nello sviluppo. Le continue emergenze e le criticità dei servizi in ogni ambito, dai ministeri alla sanità, dagli enti locali al terzo settore, dalla previdenza al sociale, sono legate alla restrizione dello spazio pubblico, su cui si è continuato a disinvestire per anni”. Così in una nota Fp-Cgil Roma e Lazio, Cisl-Fp Lazio e Uil-Fpl Roma e Lazio.
“Da tempo denunciamo – dichiarano Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, Segretari generali di Fp-Cgil Roma e Lazio, Cisl-Fp Lazio e Uil-Fpl Roma e Lazio – la crisi occupazionale, la crescita dell’età media dei lavoratori pubblici, l’abuso di precariato, dumping, esternalizzazioni, complessive condizioni di lavoro spesso intollerabili, fino alla disattenzione sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, sulla mancanza di risorse, sulla lentezza nel procedere a nuovi concorsi e scorrimenti di graduatorie. Al trend storico delle uscite che ha portato a una drastica discesa del numero di dipendenti pubblici, si aggiungono i pensionamenti per quota 100, stimati nel Lazio per 5.000 dipendenti pubblici, il 40 per cento delle richieste complessive. Gli effetti si vedranno tra qualche tempo, ma è facile prevedere da subito un’ulteriore prossima riduzione dei servizi, ai quali invece sempre più cittadini hanno diritto. Nei precedenti 15 anni (2001-2016), la diminuzione di personale ha riguardato oltre il 18 per cento del personale in servizio, una percentuale più alta rispetto al dato nazionale, perché a Roma e nel Lazio che si concentra una gran parte di amministrazione pubblica”.
“Tanta politica sarà in piazza con le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici: un segnale di attenzione che però non dovrà restare fermo alle parole – continuano Di Cola, Chierchia e Bernardini -. È necessario un lavoro comune e azioni concrete da parte di tutti. Alla Sindaca Raggi chiediamo di continuare a sostenere la richiesta di risorse necessarie per far ripartire la Capitale, al Presidente Zingaretti di continuare a sostenere in Conferenza Stato Regioni il rinnovo del contratto atteso da oltre 12 anni dai lavoratori della sanità privata, oltre 25 mila nel Lazio, come di fare la propria parte contro l’ennesimo annuncio del taglio al fondo del Ssn e di dare risposte agli oltre 35.000 lavoratori della sanità pubblica rispetto alle risorse contrattuali da stanziare per garantire una più alta produttività e migliori servizi ai cittadini. È ora di ridare al pubblico il timone del cambiamento e invertire la rotta rispetto al sempre maggiore spazio lasciato al privato, che vuol dire più costi e minore tutela del lavoro. Regole, trasparenza, applicazione dei contratti.