“Esprimiamo profondo rammarico per la decisione della maggioranza del consiglio del IV municipio che ha respinto, nella seduta di ieri, un ordine del giorno che chiedeva l’impegno a istituire una casa della salute nel territorio municipale, dove risiedono poco meno di 180mila abitanti. Richiesta sostenuta da migliaia di firme raccolte dal comitato promotore, composto da cittadini e da oltre 15 associazioni tra le quali l’Associazione donatori di sangue, AD SPEM, Differenza Donna, la Caritas Diocesana e l’Unione Borgate”. Lo afferma Luigi Cocumazzo, segretario generale della Cgil di Rieti Roma est Valle dell’Aniene.
“Tale decisione appare francamente sconcertante e incomprensibile, dal momento che si fonda sull’esigenza, assolutamente pretestuosa, di valutare i costi. Costi che sono a carico del Servizio sanitario regionale e non di competenza del municipio. Tra l’altro, nel dibattito consiliare sono state riconosciute la carenza dei servizi sanitari pubblici nel territorio e la validità dell’esperienza, realizzata in altri municipi, delle case della salute, come luoghi dell’integrazione socio sanitaria”.
“La necessità di istituire presidi sanitari e ambulatoriali anche nel IV municipio è estremamente sentita dai cittadini e specialmente da chi vive nelle zone più periferiche del quadrante. In questo modo si potrebbero diminuire l’afflusso e l’utilizzo improprio del Pronto Soccorso dell’ospedale Sandro Pertini, cui i cittadini, in mancanza di alternative, sono costretti a rivolgersi, con attese spesso di molte ore”.
“Da parte di chi dovrebbe ascoltare i bisogni della gente e dare risposte, soprattutto agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione, si tratta di una decisione profondamente ingiusta. Mi auguro ci sia un ripensamento e che la presidente del municipio apra al più presto un confronto con il sindacato, i comitati e le associazioni. La Cgil continuerà a sostenere con forza la richiesta di migliaia di cittadini di poter godere di un servizio sanitario adeguato”.
31 ottobre 2017