“Ricordare le 335 vittime delle Fosse Ardeatine è un dovere e un monito. Un dovere che abbiamo nei confronti di quelle morti, delle loro famiglie, di ciò che hanno rappresentato e rappresentano. Un dovere di memoria e di testimonianza anche nei confronti delle nuove generazioni. E al tempo stesso un monito per ricordare quanto la crudeltà umana sia in grado di generare e quanto quell’ignomia non sia, purtroppo, così distante da ciò che continuiamo a vedere ancora oggi in altre parti del mondo”. Lo dicono i segretari generali di Cgil Roma e Lazio, Michele Azzola, Cisl Roma e Rieti, Paolo Terrinoni, Uil Roma e Lazio, Alberto Civica.
“Il nemico non si chiama più nazismo, ma sotto altre denominazioni ha matrici e finalità comuni. L’annullamento del diverso da noi, lo sterminio di innocenti in nome di un falso ideale o di un falso dio, le stragi di essere umani diventati merce da traghettare sotto il vessillo del denaro non sono distanti dall’abominio nazifascista. Per questo è necessario ricordare e tramandare. Per questo è opportuno che tutte le istituzioni siano presenti in alcune ricorrenze, in difesa di un unico valore: la democrazia”.
23 marzo 2017