Politiche abitative. Case ATER: al Trullo un nuovo episodio di inciviltà

Un altro episodio di inciviltà. Dopo il caso della famiglia marocchina a San Basilio, ieri è stata una famiglia egiziana a vedersi negare l’accesso a una casa dell’Ater”.

Lo denuncia la Cgil regionale sottolineando come le cause siano da ricondursi “ancora una volta a una cattiva gestione del patrimonio abitativo pubblico da parte di Ater e del Comune”. “Gli alloggi popolari a Roma sono circa 73mila – informa il sindacato – ossia l’8% dell’intero patrimonio abitativo che messo in relazione con il solo mercato degli affitti rappresenta un terzo del totale”.

Le proposte della Cgil

Come risolvere il problema? Queste le proposte della Cgil: “modificare la disciplina dei cambi alloggio, ferma su una graduatoria del 2000, che ha visto modificare la composizione dei nuclei familiari e al tempo stesso adeguare i canoni agli effettivi costi gestionali; costituire un osservatorio sulle politica della casa che razionalizzi anche le competenze diffuse e un’agenzia per la casa che interfacci il mercato privato agli enti gestori; accelerare il ricambio del patrimonio che ha un tasso del 0,3% (circa 300 alloggi l’anno); modificare la legge regionale che consente di restare affittuario anche quando si superano i limiti di reddito”.

“Su questo e altro bisognerebbe intervenire – conclude il sindacato di Piazza Vittorio – per evitare, ad esempio, che a una giovane coppia venga impedito di esercitare un proprio diritto e di costruirsi una prospettiva di vita in una città dove le forze politiche sembrano essersi addormentate”.

25 gennaio 2017